( edm ) - Vincere, senza se
e senza ma.
Oggi
alle 18, nel recupero con il Perugia e domenica, sempre al “Piola” ma alle17,30
nel derby con il Novara.
Non
ci sono alternative nella lunga e tortuosa strada della Pro verso la salvezza e
basta con la litania che, “intanto basta vincere cinque partite”.
Primo
perché non potrebbe bastare affatto, e poi perché il il numero della gare
ancora da disputare si sta drammaticamente assottigliando.
Noi
continuiamo a ritenere che a Foggia si sia sbagliato con la scelta di attuare
un turn over “a pacchetti”, ma saremo ovviamente felici di dare ragione a
Grassadonia qualora, al contrario, la sua scelta si riveli vincente nelle
prossime due partite, a partire da quella odierna.
Il match con il Perugia è a coefficiente di difficoltà
altissimo perché i grifoni, maramaldeggiati dalla Pro all’andata, al “Curi”,
viaggiano adesso a velocità supersonica: sei successi e due pareggi nelle
ultime otto gare, mentre, purtroppo, noi, dopo l’ottimo avvio della gestione
Grassadonia 2.0, stiamo arrancando: non vinciamo da due mesi (successo
esterno a Cremona) e addirittura, in casa, non la spuntiamo dal 27 gennaio,
quando mettemmo al tappeto l’Ascoli di Serse Cosmi.
Oggi, Grassadonia ha problemi davanti, dove non potrà
schierare uno dei pochi uomini in grado i di saltare l’uomo, Kanouté, ma, per
il resto può contare su tutti i titolari. Abbiamo scritto e lo ribadiamo, che
questa squadra non sarà fenomenale, ma, a ranghi titolari completi, se la gioca
con chiunque, con un solo grosso neo, rispetto ad altre formazioni di pari
caratura: la mancanza di un finalizzatore.
L’augurio è che, oggi, le punte ritrovino la smarrita via
del gol. Oggi e nel derby. E poi, punte a parte, occorre una prova di
carattere della squadra, quella sfoggiata contro l’Avellino o l’Empoli, per
citare due partite interne esemplari, anche se una sola coronata dal successo
pieno.
Personalmente,
pregusto un gol di Reginaldo.
Vedremo.
Si gioca appunto alle 18, agli ordini del
signor Abbattista di Molfetta.