Maddalena Dellarole, per tutti, Magda,
nasce a Crescentino nel 1932 .
Una famiglia di imprenditori agricoli
originari di Asigliano che dirigono e, quindi acquistano, aziende che
rappresentano il cuore del Vercellese, in quel nastro d'asfalto diritto tra
Vercelli e Crescentino e che Tutti conoscono come la storica Strada delle
Grange: vi regna sovrana l'azienda di Cavour
Oltre a Magda negli anni ‘40 nasce
anche la sorella Elvira, che rappresenta il fulcro di tutta la storia della
famiglia.
Una storia fatta di amore, di
sacrificio e di abnegazione, perché purtroppo Jucci, come tutti la chiamano,
dalla nascita prematura sopravvive durante la guerra senza alcuna cura,
portando indelebili i segni di una grave invalidità fisica che la costringe su
di una carrozzella, a vita, E totalmente dipendente dalla sua famiglia, anche
se estremamente intelligente e sensibile, a tal punto da poter dialogare di
qualsiasi scibile, pur con le difficoltà delle sue forme espressive ostacolate
della malattia.
Un periodo oscuro, privo di ogni forma
di sensibilità sociale, fa sì che l'emarginazione sia unicamente mitigata dall’
amore e dalla sensibilità dei suoi genitori e di Maddalena.
Maddalena si laurea in Farmacia a
Torino, dove lavora all'Università e conosce il marito, Ingegner Luigi Vecco,
con il quale si sposa nel 1961; dall’unione nasce Andrea, attuale titolare
della Grangia di Monterucco.
Si trasferiscono a Milano, dove l'Ingegnere
insegna al Politecnico e nello stesso tempo è uno dei responsabili dell'
Autostrada dei Trafori che collega Francia e Italia attraverso il Frejus .
L’ ultimo progetto è ancora, come
sembrava il destino indirizzarlo, intorno alle grange, con la costruzione dei
viadotti che valicano l’ Autostrada in direzione di Trino e Crescentino.
Maddalena inizia l'insegnamento presso
un Liceo Milanese, fino alla decisione di riavvicinarsi all'azienda di famiglia
e soprattutto alla sorella Elvira, accogliendola con la madre nella grangia.
Tutti ricordano Magda per la simpatia,
il sorriso e la brillantezza, oltre che per la naturalità con cui porta avanti l'opera
di amore nella cura della sorella tuttora in vita.
Il suo ricordo è legato ai tempi del
treno dell’ Oftal - al quale contribuiva come Farmacista - e per la
partecipazione alla fondazione ed alla attività dell' Associazione Femminile Agricola.
Soprattutto, di lei resta l’esempio
per la capacità di essere madre, sorella ed imprenditrice, assieme al marito,
senza far mai trasparire le difficoltà di un mondo dove il diversamente abile
solo gradualmente sta acquisendo, oggi, in tutti i rami della società, una pari
visibilità.
Si spegne dopo una lunga agonia il 30
giugno scorso.
Dopo la funzione funebre nella Chiesa
delle Maddalene alle 9, 30 di venerdì 3 luglio ,
proseguirà il suo ultimo
viaggio verso il cimitero di Giaveno, dove verrà tumulata nella
Cappella di
famiglia dei Vecco.